Ricominciare da capo: gli insediamenti giuliani tra Cellina e Meduna

Il documentario “Ricominciare da Capo: gli insediamenti giuliani tra Cellina e Meduna” si inserisce all’interno del progetto “Confini”, realizzato dal comune di Montereale Valcellina ente capofila con la partecipazione dei comuni di Fanna, Roveredo in Piano, Cavasso Nuovo, San Quirino e Trieste, associazioni locali “Il Pellegrin”, il “Circolo ricreativo Villotte” e con il coordinamento scientifico dell’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata – IRCI di Trieste. Inizialmente concepito con l’obbiettivo di preservare la memoria storica degli esuli giuliano-dalmati tuttora residenti nel territorio dei comuni interessati, il documentario si è scontrato con la difficoltà tuttora persistente negli esuli di rievocare i loro drammatici ricordi. Nessuna donna di quelle contattate ha voluto testimoniare, mentre sono state raccolte le parole dei signori Eugenio Latin e Tiberio Giurissevich, emigrati quando erano bambini rispettivamente nei poderi delle “Villotte” di San Quirino e al Dandolo di Maniago. Importante anche la testimonianza di Ennio Tomizza, figlio di un esule istriano arrivato alle “Villotte” negli anni ‘60. Il regista Giorgio Simonetti ha quindi aggiunto al documentario una parte introduttiva dell’architetto Paolo Tomasella dedicata alle architetture italiane che sono tuttora visibili in Istria da Pola a Dignano D’Istria, declinate nelle tre epoche romana, veneziana e fascista. Emozionante anche l’ingresso al Museo delle Masserizie ospitato al Magazzino 26 di Trieste, che contiene la memoria materiale dell’esodo istriano-giuliano-dalmata, con le sue merci abbandonate e mai più recuperate. Un monito a non dimenticare e un invito a continuare a dar voce a quei testimoni di una delle più grandi tragedie italiane del secolo scorso, frutto della discriminazione e dell’odio ideologico che ha trovato terreno fertile tanto a destra quanto a sinistra. Dokumentarna oddaja.Il documentario “Ricominciare da Capo: gli insediamenti giuliani tra Cellina e Meduna” si inserisce all’interno del progetto “Confini”, realizzato dal comune di Montereale Valcellina ente capofila con la partecipazione dei comuni di Fanna, Roveredo in Piano, Cavasso Nuovo, San Quirino e Trieste, associazioni locali “Il Pellegrin”, il “Circolo ricreativo Villotte” e con il coordinamento scientifico dell’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata – IRCI di Trieste. Inizialmente concepito con l’obbiettivo di preservare la memoria storica degli esuli giuliano-dalmati tuttora residenti nel territorio dei comuni interessati, il documentario si è scontrato con la difficoltà tuttora persistente negli esuli di rievocare i loro drammatici ricordi. Nessuna donna di quelle contattate ha voluto testimoniare, mentre sono state raccolte le parole dei signori Eugenio Latin e Tiberio Giurissevich, emigrati quando erano bambini rispettivamente nei poderi delle “Villotte” di San Quirino e al Dandolo di Maniago. Importante anche la testimonianza di Ennio Tomizza, figlio di un esule istriano arrivato alle “Villotte” negli anni ‘60. Il regista Giorgio Simonetti ha quindi aggiunto al documentario una parte introduttiva dell’architetto Paolo Tomasella dedicata alle architetture italiane che sono tuttora visibili in Istria da Pola a Dignano D’Istria, declinate nelle tre epoche romana, veneziana e fascista. Emozionante anche l’ingresso al Museo delle Masserizie ospitato al Magazzino 26 di Trieste, che contiene la memoria materiale dell’esodo istriano-giuliano-dalmata, con le sue merci abbandonate e mai più recuperate. Un monito a non dimenticare e un invito a continuare a dar voce a quei testimoni di una delle più grandi tragedie italiane del secolo scorso, frutto della discriminazione e dell’odio ideologico che ha trovato terreno fertile tanto a destra quanto a sinistra.